Con il 'panino senza' la sosta sugli sci diventa gourmet
Preferiti
Condividi
Solo pane fatto in casa, per accompagnare salame, wurstel e prosciutto cotto senza antibiotici: inventato dallo chef Ivan Matarese, questi super-panini vengono serviti al Rifugio Luigi Gorza, nel comprensorio Porta Vescovo Dolomiti Resort
La sosta breve sugli sci diventa gourmet: tutto merito dello chef Ivan Matarese – del ristorante gourmet Viel dal Pan – e dei salumi rigorosamente privi di antibiotici prodotti dal padovano Attilio Gorza, l’inventore della linea di prodotti “Senza” (www.megliosenza.it). Dal loro incontro nasce il “panino senza”, che quest’anno gli sciatori e gli amanti della montagna potranno gustare al Rifugio Luigi Gorza, nella ski-area Porta Vescovo Dolomiti Resort (www.dolomitiportavescovo.it), a 2.478 metri di quota. Dunque panini “firmati”, fatti con pagnottelle sfornate fresche ogni giorno e farciti con salamino, wurstel o prosciutto cotto senza antibiotici e di altissima qualità: per una sosta che “fa bene” a 360°, capace di combinare al gusto i principi di un’alimentazione consapevole e attenta alla selezione delle materie prime. I prodotti “Senza” si trovano in tutti i punti-ristoro di Porta Vescovo Dolomiti Resort.
Questa rivoluzione gastronomica “sulla neve” nasce grazie all’impegno di Manuela Gorza, sorella di Attilio, la donna che ha preso saldamente il comando della ristorazione di Porta Vescovo. Nel suo rifugio “Luigi Gorza” – all’arrivo della funivia che da Arabba sale a monte – tutto è cucinato con cura, per proporre sempre piatti sani e pieni di gusto: nel self-restaurant, con oltre 400 posti a sedere, le pietanze vengono continuamente preparate in piccole dosi, per garantire la massima freschezza. In menù sono state inserite le antiche ricette di casa Gorza e i piatti tipici della cucina veneta: le zuppe e le vellutate di verdure alle erbe aromatiche, le tagliatelle fresche preparate in casa condite con prodotti di stagione, i bocconcini di capriolo profumato al cacao, le seppioline con i piselli e morbide polentine di mais selezionato. Prodotti di stagione, sempre dove possibile, e un servizio efficiente e gentile completano l’opera. E per far felici davvero tutti, sono disponibili anche diversi piatti gluten-free. Per chi preferisce una pausa veloce, oltre al “panino senza”, il Grand Bar al primo piano offre diversi tipi di pane, pizze e focacce preparate in casa, hot dog, torte salate e piadine romagnole con tante farciture freschissime e deliziose.
Anche la location rende il rifugio Luigi Gorza un posto davvero speciale: incastonato nella roccia a quasi 2.500 metri di altitudine, il rifugio ha una vista da togliere il fiato sul ghiacciaio della Marmolada e sul gruppo del Sella. Quest’anno poi l’area ristorazione-lounge all’aperto diventerà ancora più bella, grazie al restyling appena portato a termine: gradinate disposte ad anfiteatro e dotate di tanti cuscini, per pranzare al sole, rilassarsi e godersi la vista. Completano l’offerta gastronomica della ski-area altri due ristoranti top: per la gioia dei gourmet c’è il Viel dal Pan affacciato sulle vette dolomitiche, chicca all’interno del Rifugio Luigi Gorza – solo dieci tavoli dedicati all’alta cucina. In cucina il giovane e talentuoso chef Ivan Matarese, di origini napoletane: originali e sorprendenti le sue proposte, con alcune idee sfiziose come il menù “…di nuovo sugli sci in 38 minuti”, che combina un’entratina di benvenuto, la zuppa del giorno, le tagliatelle al ragù di coniglio e la piccola pasticceria della casa. Oppure si può decidere di pranzare à la carte, e allora si spazia dalla tartare di cervo con uovo pochè di quaglia, mela verde, senape in grani e pistacchi, fino al rombo con sedano rapa, mandorle, zenzero e clementine.
In località Pescoi si trova invece la Cesa da Fuoch, a pochi passi dalla stazione intermedia della telecabina, a fianco della seggiovia Sas de la Vegla (dunque comodamente raggiungibile anche dai non-sciatori). “Cesa da Fuoch” è il termine che indica “cucina” in ladino: lasciandosi ispirare da questa idea, la famiglia Gorza ha voluto creare uno spazio accogliente e d’atmosfera, una bella cucina a vista e il contatto diretto con gli ospiti. In menù tanti piatti che vengono preparati al momento. La griglia e il forno della pizza sono sempre in funzione. Oltre al pranzo, la Cesa da Fuoch è perfetta per la prima colazione sulle piste con pane caldo, burro di malga e marmellata fatta in casa o per un aperitivo con bocconcini deliziosi. Novità di questa stagione, il menù vegano preparato dallo chef Gabriele Braschi.
La sosta breve sugli sci diventa gourmet: tutto merito dello chef Ivan Matarese – del ristorante gourmet Viel dal Pan – e dei salumi rigorosamente privi di antibiotici prodotti dal padovano Attilio Gorza, l’inventore della linea di prodotti “Senza” (www.megliosenza.it). Dal loro incontro nasce il “panino senza”, che quest’anno gli sciatori e gli amanti della montagna potranno gustare al Rifugio Luigi Gorza, nella ski-area Porta Vescovo Dolomiti Resort (www.dolomitiportavescovo.it), a 2.478 metri di quota. Dunque panini “firmati”, fatti con pagnottelle sfornate fresche ogni giorno e farciti con salamino, wurstel o prosciutto cotto senza antibiotici e di altissima qualità: per una sosta che “fa bene” a 360°, capace di combinare al gusto i principi di un’alimentazione consapevole e attenta alla selezione delle materie prime. I prodotti “Senza” si trovano in tutti i punti-ristoro di Porta Vescovo Dolomiti Resort.
Questa rivoluzione gastronomica “sulla neve” nasce grazie all’impegno di Manuela Gorza, sorella di Attilio, la donna che ha preso saldamente il comando della ristorazione di Porta Vescovo. Nel suo rifugio “Luigi Gorza” – all’arrivo della funivia che da Arabba sale a monte – tutto è cucinato con cura, per proporre sempre piatti sani e pieni di gusto: nel self-restaurant, con oltre 400 posti a sedere, le pietanze vengono continuamente preparate in piccole dosi, per garantire la massima freschezza. In menù sono state inserite le antiche ricette di casa Gorza e i piatti tipici della cucina veneta: le zuppe e le vellutate di verdure alle erbe aromatiche, le tagliatelle fresche preparate in casa condite con prodotti di stagione, i bocconcini di capriolo profumato al cacao, le seppioline con i piselli e morbide polentine di mais selezionato. Prodotti di stagione, sempre dove possibile, e un servizio efficiente e gentile completano l’opera. E per far felici davvero tutti, sono disponibili anche diversi piatti gluten-free. Per chi preferisce una pausa veloce, oltre al “panino senza”, il Grand Bar al primo piano offre diversi tipi di pane, pizze e focacce preparate in casa, hot dog, torte salate e piadine romagnole con tante farciture freschissime e deliziose.
Anche la location rende il rifugio Luigi Gorza un posto davvero speciale: incastonato nella roccia a quasi 2.500 metri di altitudine, il rifugio ha una vista da togliere il fiato sul ghiacciaio della Marmolada e sul gruppo del Sella. Quest’anno poi l’area ristorazione-lounge all’aperto diventerà ancora più bella, grazie al restyling appena portato a termine: gradinate disposte ad anfiteatro e dotate di tanti cuscini, per pranzare al sole, rilassarsi e godersi la vista. Completano l’offerta gastronomica della ski-area altri due ristoranti top: per la gioia dei gourmet c’è il Viel dal Pan affacciato sulle vette dolomitiche, chicca all’interno del Rifugio Luigi Gorza – solo dieci tavoli dedicati all’alta cucina. In cucina il giovane e talentuoso chef Ivan Matarese, di origini napoletane: originali e sorprendenti le sue proposte, con alcune idee sfiziose come il menù “…di nuovo sugli sci in 38 minuti”, che combina un’entratina di benvenuto, la zuppa del giorno, le tagliatelle al ragù di coniglio e la piccola pasticceria della casa. Oppure si può decidere di pranzare à la carte, e allora si spazia dalla tartare di cervo con uovo pochè di quaglia, mela verde, senape in grani e pistacchi, fino al rombo con sedano rapa, mandorle, zenzero e clementine.
In località Pescoi si trova invece la Cesa da Fuoch, a pochi passi dalla stazione intermedia della telecabina, a fianco della seggiovia Sas de la Vegla (dunque comodamente raggiungibile anche dai non-sciatori). “Cesa da Fuoch” è il termine che indica “cucina” in ladino: lasciandosi ispirare da questa idea, la famiglia Gorza ha voluto creare uno spazio accogliente e d’atmosfera, una bella cucina a vista e il contatto diretto con gli ospiti. In menù tanti piatti che vengono preparati al momento. La griglia e il forno della pizza sono sempre in funzione. Oltre al pranzo, la Cesa da Fuoch è perfetta per la prima colazione sulle piste con pane caldo, burro di malga e marmellata fatta in casa o per un aperitivo con bocconcini deliziosi. Novità di questa stagione, il menù vegano preparato dallo chef Gabriele Braschi.