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Addio al pap� della Nutella

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Ieri Alba ha dato l’ultimo saluto al signor Michele Ferrero: una vita dedicata alla famiglia, anche quella allargata dei suoi dipendenti.


Ieri è stato il giorno delle lacrime per Alba, la città tutta si è fermata in segno di rispetto a un papà che se n'è andato. Sì, perché il signor Michele per Alba non è stato soltanto un imprenditore, benchè illuminato, saggio e potente, il signor Michele è stato una guida, ma soprattutto un padre per tutti i suoi dipendenti.

La Ferrero con lui alla guida è diventata il grande gruppo internazionale che è oggi. Michele Ferrero è sempre stato, infatti, un uomo dedito al lavoro anche quando, nel 1997, ha lasciato il timone dell’azienda (pur non rinunciando al lavoro di ricerca) ai suoi due figli Pietro, prematuramente scomparso nel 2011, e Giovanni. È sempre stato nella sua vita un uomo talmente riservato da non rilasciare nemmeno un’intervista, ma così gentile da rispondere, di proprio pugno, con estrema cortesia a chi gliele chiedeva. Grazie alla sua intraprendenza e creatività Michele Ferrero ha lanciato, però, prodotti del calibro di Tic Tac, Estathe, Pocket Coffee, Mon Cherie, Fiesta, Rocher, ovetti Kinder, successo mondiale nato dall’idea, geniale, di festeggiare Pasqua, con le sue uova di cioccolato, tutti i giorni dell’anno.
La sua figlia primogenita, però, per dirla a modo suo, ha compiuto 50 anni lo scorso anno, anche se, come si dice, non li dimostra affatto: Nutella infatti è il prodotto al quale il signor Michele era più affezionato, forse perché il primo, forse perché il più conosciuto e fortunato, o forse semplicemente perché gli piaceva.
Già il fondatore della Ferrero, Pietro, nel dopoguerra a causa della scarsità di cacao aveva provato ad aggiungere le nocciole al cioccolato, inventando così una pasta più cremosa del gianduja, il “Giandujot” che però non era spalmabile.

Per farla conoscere il signor Pietro, uomo di marketing quando il marketing ancora non si conosceva, permetteva ai clienti dei negozi di assaggiarne un pezzetto, avendo intuito le potenzialità dell’assaggio. Il nome Nutella, invece il signor Michele lo diede alla pasta, a cui aveva aggiunto olio vegetale per renderla spalmabile. Quando decise di immetterla anche sul mercato inglese, fu un successo talmente grande che l’Italia festeggiò con l’emissione di un francobollo raffigurante proprio la Nutella

Ancora oggi quando si parla di Ferrero si pensa a Nutella, il pensiero va immediatamente anche a un’azienda che ha reso e rende l’Italia orgogliosa perché, per usare le parole di Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA, in visita l'altro ieri alla Camera Ardente nello stabilimento di Alba: "Lui è uno di quelli che nascono ogni tanto, uno di quelli che sanno costruire e che quando costruiscono lo sanno fare bene. " Le vetrine dei negozi di Alba, chiuse per lutto, espongono tutte la foto del signor Michele accompagnata dalla frase “Siamo Fieri di Te , Grazie Michele”. Potrebbe esserci un tributo migliore?  Solo la certezza, che ha espresso il figlio Giovanni, rimasto unico C.E.O. del gruppo, sul fatto che: Ferrero non è, né sarà, in vendita se non per i suoi consumatori. La sottile e garbata ironia del signor Michele sembra rivivere nel figlio e questo non puo’ che essere un buon segnale.
 
Di Silvia Galli

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