21 dicembre 2012, la fine del mondo tra eventi e leggende
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Il 21 dicembre 2012 potrebbe essere il giorno della fine del mondo. Questo, secondo un'antica profezia Maya. Tra il serio e il faceto anche l'Italia si prepara all'evento con lezioni d'atronomia e degustazioni gastronomiche, organizzate ad hoc per l'occasione
La profezia Maya non lascia molte speranze: venerdì 21 dicembre 2012 il mondo finirà. Tra ironia, preoccupazione e teorie più o meno scientifiche, cresce l’interesse intorno a quest’argomento. Tutti ne parlano ma, in fondo, nessuno ci crede. Gli astronomi e i geologi si affrettano a dimostrare che la teoria sulla fine del mondo è priva di qualsiasi fondamento scientifico, l’apocalittica profezia perde tutta la sua carica tragica, e tutti sembrano ormai essere convinti che si tratti soltanto di un grossolano fraintendimento. Intanto, però, sul web si moltiplicano i video che spiegano come sopravvivere al catastrofico evento e il business, tra kit di sopravvivenza e rifugi sotterranei a prova di cataclisma, non si lascia scappare questa preziosa occasione.
Per approfondire la questione bisogna partire là dove tutto è cominciato: dalla tradizione dei Maya. Il loro calendario, per il 21 dicembre, non prevede altro che la semplice fine di un ciclo. Non vi è nulla, in questa previsione, che faccia pensare alla fine del mondo e, se si considera il particolare periodo storico che la nostra società sta attraversando in questi ultimi anni, l’idea che tutto possa ricominciare fa pensare a una rinascita, sperare in un nuovo inizio. Possiamo stare tranquilli: il mondo, almeno per il momento, non finirà e se l’inverno che sta per arrivare inaugurerà davvero una nuova fase, non resta che gioire.
Mentre in Russia dilaga il panico, tanto che il presidente Putin ha dovuto smentire ufficialmente la veridicità della profezia, l’Italia si prepara a festeggiare lo scampato pericolo a ritmo di cioccolato. La società Roma 1513, in collaborazione con BF Servizi, e l’Assessorato alle Politiche Culturali di Roma Capitale, con la partecipazione dell’Ambasciata del Messico, sfida la profezia e presenta la prima edizione di CIOK IN ROMA, un festival dedicato al cioccolato che si terrà dal 9 febbraio al 10 marzo 2013. L’evento sarà dedicato alle origini, alla storia e alle pellicole cinematografiche che hanno celebrato il cibo degli Dei. La serata si chiuderà in dolcezza con il cous cous al cioccolato ideato dallo chef Filippo La Mantia. Un dolce, è proprio il caso di dirlo, da fine del mondo!
La regione Valle d’Aosta si prepara all’arrivo del 21 dicembre con una serie d’incontri e conferenze, organizzati dall’associazione Onlus Clément Fillietroz, prima e dopo la fatidica data. Sabato 22 novembre, tutti i sopravvissuti potranno seguire una lezione sul cielo sopra l’osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy, per scoprire le costellazioni tipiche della stagione invernale.
Sembra proprio che non saranno solo gli abitanti di Cisternino, in Puglia, gli unici che avranno la possibilità di celebrare il Natale. Il piccolo comune pugliese, secondo il maestro indiano Babaji, dovrebbe essere il solo, in tutta Italia, a sopravvivere al cataclisma che si abbatterà sul nostro pianeta. Nel frattempo è boom di prenotazioni in Valle d'Itria, lembo di terra al confine tra le province di Brindisi e Taranto, dove gli hotel sono tutti al completo.
E voi, come aspetterete la fine del mondo?! Seguite la discussione sulla nostra pagina Facebook @Saporie.com e scrivete i commenti!
di Serena Cirini
La profezia Maya non lascia molte speranze: venerdì 21 dicembre 2012 il mondo finirà. Tra ironia, preoccupazione e teorie più o meno scientifiche, cresce l’interesse intorno a quest’argomento. Tutti ne parlano ma, in fondo, nessuno ci crede. Gli astronomi e i geologi si affrettano a dimostrare che la teoria sulla fine del mondo è priva di qualsiasi fondamento scientifico, l’apocalittica profezia perde tutta la sua carica tragica, e tutti sembrano ormai essere convinti che si tratti soltanto di un grossolano fraintendimento. Intanto, però, sul web si moltiplicano i video che spiegano come sopravvivere al catastrofico evento e il business, tra kit di sopravvivenza e rifugi sotterranei a prova di cataclisma, non si lascia scappare questa preziosa occasione.
Per approfondire la questione bisogna partire là dove tutto è cominciato: dalla tradizione dei Maya. Il loro calendario, per il 21 dicembre, non prevede altro che la semplice fine di un ciclo. Non vi è nulla, in questa previsione, che faccia pensare alla fine del mondo e, se si considera il particolare periodo storico che la nostra società sta attraversando in questi ultimi anni, l’idea che tutto possa ricominciare fa pensare a una rinascita, sperare in un nuovo inizio. Possiamo stare tranquilli: il mondo, almeno per il momento, non finirà e se l’inverno che sta per arrivare inaugurerà davvero una nuova fase, non resta che gioire.
Mentre in Russia dilaga il panico, tanto che il presidente Putin ha dovuto smentire ufficialmente la veridicità della profezia, l’Italia si prepara a festeggiare lo scampato pericolo a ritmo di cioccolato. La società Roma 1513, in collaborazione con BF Servizi, e l’Assessorato alle Politiche Culturali di Roma Capitale, con la partecipazione dell’Ambasciata del Messico, sfida la profezia e presenta la prima edizione di CIOK IN ROMA, un festival dedicato al cioccolato che si terrà dal 9 febbraio al 10 marzo 2013. L’evento sarà dedicato alle origini, alla storia e alle pellicole cinematografiche che hanno celebrato il cibo degli Dei. La serata si chiuderà in dolcezza con il cous cous al cioccolato ideato dallo chef Filippo La Mantia. Un dolce, è proprio il caso di dirlo, da fine del mondo!
La regione Valle d’Aosta si prepara all’arrivo del 21 dicembre con una serie d’incontri e conferenze, organizzati dall’associazione Onlus Clément Fillietroz, prima e dopo la fatidica data. Sabato 22 novembre, tutti i sopravvissuti potranno seguire una lezione sul cielo sopra l’osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy, per scoprire le costellazioni tipiche della stagione invernale.
Sembra proprio che non saranno solo gli abitanti di Cisternino, in Puglia, gli unici che avranno la possibilità di celebrare il Natale. Il piccolo comune pugliese, secondo il maestro indiano Babaji, dovrebbe essere il solo, in tutta Italia, a sopravvivere al cataclisma che si abbatterà sul nostro pianeta. Nel frattempo è boom di prenotazioni in Valle d'Itria, lembo di terra al confine tra le province di Brindisi e Taranto, dove gli hotel sono tutti al completo.
E voi, come aspetterete la fine del mondo?! Seguite la discussione sulla nostra pagina Facebook @Saporie.com e scrivete i commenti!
di Serena Cirini