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La harira è unazuppa a base di carne e legumi ed è uno dei piatti tipici del Marocco che più rappresenta la cultura di questo paese. Viene tradizionalmente consumata durante il mese sacro del Rama...
In una casseruola ampia scaldare un po’ d’olio, aggiungere la polpa di agnello e rosolare bene.
Aggiungere la cipolla e il sedano tagliati finemente.
Rosolare bene, poi aggiungere i pomodori pelati e un bicchiere d’acqua. Mescolare bene il tutto e far sobbollire per 1 ora e mezza.
Aggiungere tutte le spezie, le lenticchie e e ceci, regolare di sale e pepe e cuocere ancora per un’ora circa, fino a quando la carne dell’agnello risulterà morbida. Servire la zuppa con coriandolo fresco.
La harira è unazuppa a base di carne e legumi ed è uno dei piatti tipici del Marocco che più rappresenta la cultura di questo paese. Viene tradizionalmente consumata durante il mese sacro del Ramadan, come primo piatto con cui viene rotto il digiuno al tramonto. Scopri come si prepara.
L’harira è un piatto tipico della cucina marocchina, diffuso in diverse varianti anche in Algeria, Tunisia e Libia. Ne esistono di diverse varianti ma tra gli ingredienti che accomunano tutte troviamo lacarne, solitamente agnello o vitello,legumi, come lenticchie e ceci,concentrato di pomodoro, limone e aromi. Tra questi compaiono spesso il coriandolo, il prezzemolo, la paprika, la curcuma, la cannella, lo zenzero e lo zafferano.
Grazie all’aggiunta del limone e di farina (o più raramente lievito madre) sciolta in acqua, questa zuppa è caratterizzata da una consistenza densa e un sapore leggermente acido.
La harira marocchina è un piatto di origini antiche, risenti probabilmente al Medioevo. Alcuni studiosi sostengono che questa ricetta abbia origini berbere e che fosse un piatto contadino del mondo arabo prima dell’Egira, avvenuta nel 622 d.C.
Ad oggi questo piatto è diffuso in molti paesi del Nord Africa e viene tradizionalmente consumato durante il Ramadan, nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano. In questo mese sacro tutti i musulmani si dedicano all’autodisciplina e alla preghiera. Per gli adulti in salute è prevista l’astensione dal mangiare e dal bere dall’alba al tramonto.
La rottura del digiuno segue un vero e proprio rituale, che avviene gradualmente mangiando prima della frutta secca e del latte e poi vari piatti. Tra questi, quello che tradizionalmente è consumato per primo, è proprio la harira, che diventa quindi simbolo di unione e condivisione.
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