Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg è indiscusso protagonista della viticoltura trevigiana, scopriamolo insieme.
Prosecco di Conegliano Valdobbiadene
Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Superiore Docg è un vino dal colore giallo paglierino chiaro, leggermente frizzante. Questo lo capiamo già dalla bottiglia: il tappo sughero esce appena dal collo ed è fermato da uno spago. Questo accedava quando gli imbottigliatori della zona hanno iniziato a mettere in bottiglia questo vino e oggi questa pratica antica continua a essere diffusa per differenziarlo dall'altra tipologia di Prosecco. Al naso prevalgono le noti floreali di fiori bianchi. Le note di pera, ben presenti nella versione spumante, sono qui appena accennate. Così come il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene spumante, anche questo vino deve essere servito fresco. Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Superiore Docg si sposa con bolliti, carni bianche e insaccati leggeri.
Conegliano e Valdobbiadene
A metà strada tra le Dolomiti e l'Adriatico, la verdeggiante fascia collinare compresa tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, nella parte settentrionale della provincia di Treviso, rappresenta una delle zone italiane maggiormente vocate alla coltivazione della vite.
Un paesaggio reso particolarmente affascinante da fitti reticoli di vigneti che ne ricamano le ripide pendici collinari e che proprio per questo da qualche anno e candidato a Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. E' in questo incantevole angolo della Marca Trevigiana che sono nati la prima Scuola Enologica Italiana, che ha sede a Conegliano, e la prima Strada del vino della nostra Penisola, dedicata al prosecco, una quarantina di km tra filari di vigneti e splendidi borghi collinari: due istituzioni che testimoniano l'importanza secolare che la produzione enologica riveste per l'intera zona.
La città di Conegliano è il centro più importante del trevigiano, secondo per numero di abitanti al solo capoluogo di provincia. La sua posizione strategica ha fatto sì che fosse abitato fin dall'antichità, ma è nel Medioevo che viene delineata la sua attuale struttura urbana. Fulcro della città è il castello medievale risalente al XII secolo, che dall'alto del colle di Giano, domina la pianura circostante. Oggi dell'antico maniero sono rimaste parte della cinta muraria, la torre saracena e la torre campanaria, che grazie al suo buon stato di conservazione ospita il museo civico della città Il centro storico di Conegliano, uno dei più suggestivi dell'Alta Marca, è ricco di scorci affascinanti e di palazzi nobiliari ed è meta di un turismo amante dell'arte della storia, della gastronomia e naturalmente del buon vino. Ed è proprio grazie al prosecco, indiscusso protagonista della viticoltura trevigiana, che Conegliano e Valdobbiadene sono ora luoghi conosciuti in tutto il mondo.
Il Prosecco Superiore
La tipologia "Superiore" dello spumante prosecco di Conegliano e Valdobbiadene ha ottenuto nel 2010, anno dal quale il vitigno prosecco e stato ribattezzato con l'antico nome di Glera, il riconoscimento più importante riservato ai vini italiani, ovvero la Denominazione d'Origine Controllata e Garantita Docg.
Quando si tratta di bollicine, dal Prosecco allo spumante metodo classico, dal Franciacorta allo champagne, ci sono due tipi di bicchieri che possiamo usare. I calici adatti sono la coppa classica vecchio stampo (alla francese) e il flute, cioè il calice molto stretto e lungo.
La cosa che hanno in comune questi due bicchieri all'apparenza tanto diversi è una e fondamentale: entrambi hanno una piccola rientranza sul fondo, proprio al centro del bicchiere. È da lì che partono le bollicine che risalgono il liquido ed è quello il dettaglio che li rende perfetti per questo tipo di liquido.
Normalmente questi due tipi di bicchieri si usano prima o dopo cena.
Per sapere quali bicchieri usare per vino rosso e bianco, birra e altre bevande, leggi l'approfondimento.