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Oggi, insieme allo
chef Stefano De Gregorio preparerai un
secondo piatto pensato per chi ama il
pesce e ha gusti piuttosto esigenti.
Il
branzino, infatti, è uno dei pesci più apprezzati dagli intenditori: con le sue carni sode, delicate e povere di lische è considerato, insieme alla spigola, uno dei pesci più pregiati d'Europa. Buonissimo così scottato appena in padella giusto per qualche minuto, il suo gusto e il suo coore dovrebbero rimanere inalterati. Se lo prendi freschissimo in pescheria puoi preparare un antipasto a base di
carpaccio da abbinare a questo piatto. Invece, se preferisci una cottura ancora più magra, puoi
cucinarlo al vapore e abbinarlo a una semplicissima ratatouille di verdure. Così delicato, il
branzino è ottimo anche con l'aggiunta di erbe aromatiche.
Verdura coltivata principalmente tra Lazio e Campania, le
puntarelle non sono altro che i germogli di una delle due varietà esistenti di cicoria. Tipiche della
cucina romana soprattutto, in città le trovi sicuramente al
mercato di Campo de' Fiori, sotto lo sguardo severo di
Giordano Bruno, filosofo e monaco di fine 1500, considerato eretico e arso vivo al centro della piazza il 17 febbraio del 1600.
Probabile che a Giordano Bruno le puntarelle piacessero e anche molto, sicuramente le condiva con
aglio, olio extravergine e acciughe sotto sale; ma in questa ricetta, per i palati più delicati, Stefano De Gregorio ha deciso di utilizzare l'aceto di mele.