L'aceto balsamico di Modena IGP, oltre a essere un ottimo condimento per piatti salati e dolci, fa bene alla salute. Scopriamo le sue caratteristiche.
Aceto balsamico di Modena IGP
Le origini dell’aceto balsamico risalgono all’antica Roma. È addirittura il poeta latino Virgilio parlarne nelle sue celebri georgiche, indicandolo come rimedio per infiniti mali. Nel corso dei secoli, l'aceto balsamico è stato impiegato da numerosi personaggi storici. Gioacchino Rossini, per esempio, lo utilizzava come sedativo, mentre Francesco IV, il Duca di Modena, lo usava per combattere i dolori dell’ulcera. La temuta Lucrezia Borgia, invece, lo impiegava per attenuare i dolori del parto.
Aceto balsamico, caratteristiche e lavorazione
Nel 1965, il D.P.R. n° 162 del 12/02/65 regolante le norme per la repressione delle frodi nella preparazione e commercializzazione di vini, mosti e aceti, fissò definitivamente le regole relative agli aceti ed agri, e sancì la ‘legalizzazione’ di speciali denominazioni qualitative per aceti prodotti con tecniche e disciplinari particolari , quali l’"Aceto Balsamico di Modena". Al termine di un lungo e non sempre agevole iter, nel luglio 2009 la Commissione Europea ha inserito la denominazione "Aceto Balsamico di Modena" nel registro delle produzioni Igp. (Indicazione Geografica Protetta), riconoscendo il valore aggiunto di questo prestigioso aceto che per la sua alta reputazione è divenuto negli anni ambasciatore mondiale del 'mangiar bene' italiano. La linea Sapori&Dintorni Conad, da sempre attenta alla tutela delle eccellenze agroalimentari del territorio, annovera questo prodotto tipico emiliano nella gamma della sua ricca offerta.
Aceto balsamico in cucina: ricette e abbinamenti
Nei piatti di carne
Nei piatti di pesce
L'aceto di Modena sta benissimo anche con il pesce. Provatelo in ricette con il salmone, con la rana pescatrice, con un filetto di mormora o con del tonno scottato.