Cirò Marina, borgo di mare e di vino
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Città del vino dal 2000, Cirò Marina, in provincia di Crotone, deve parte della sua fama al vitigno Gaglioppo, da cui si ricava il Cirò DOC, che trova in Cirò un habitat ideale.
Cirò Marina, sospesa tra colline di agrumeti, vigneti e oliveti, tra la pianura dell’Alice e il mar Ionio, intorno all’VIII secolo venne scelta dai Greci in virtù dei terreni fertili, delle acque salubri e dei rigogliosi boschi, e venne ribattezzata Crimisa. Il suo destino fu affine a quello di tante altre città della costa ionica: con le guerre puniche cominciò un periodo di decadenza, ma ancora oggi il tempio di Apollo Haleo in Punta Alice, portato alla luce nel 1924 grazie agli scavi dell’archeologo Paolo Orsi, testimonia il forte influsso di matrice greca. In epoca medievale Cirò Marina subì l’onda dello scontro tra Svevi e Angioini e, avuta la meglio Carlo d’Angiò, questi concesse Cirò a Giovanni di Monfort. Con la sua morte, dopo numerose vicissitudini e altrettanti feudatari, con la fine del Feudalesimo, finalmente libera, Cirò risorse: le fortificazioni edificate nei secoli contro le invasioni turche lasciarono spazio alle residenze dei contadini e alle ville di campagna, e tanti terreni vennero bonificati.
Il vino ufficiale delle Olimpiadi
I coloni greci rimasero incantanti dalle qualità del terreno e dal clima dell'antica Crimisa, non a caso edificarono qui un tempio dedicato al dio Bacco. Al loro intervento si deve l’importazione di un pregiato vitigno ancora presente sul territorio: si tratta del gaglioppo. Col tempo, tutta la provincia di Crotone assunse un ruolo di primo piano nella coltivazione della vite, nacque l’antenato del Cirò: il Crimisa, e vennero edificati veri e propri enodotti che dalle colline circostanti raggiungevano i punti di imbarco. La sua fama lo rese addirittura il vino ufficiale delle Olimpiadi e il leggendario atleta Milone di Crotone ne era grande estimatore. Col tramonto della Magna Grecia, anche le sorti del gaglioppo attraversarono una fase di oscurità, salvo decollare nuovamente ai giorni nostri, grazie a una tenace politica di recupero.
Il Gaglioppo prospera in Calabria e a Cirò Marina grazie al terreno siccitoso e aspro ed è un vitigno a bacca rossa, molto resistente, che matura precocemente. Col Gaglioppo si producono il Cirò Rosso e il Cirò Rosato, due vini ad alta gradazione alcolica, che in passato si ritenevano essere dei veri e propri elisir di lunga vita. Il Cirò Rosso è un vino da abbinare a carni rosse, selvaggina, pollame, ma soprattutto ad arrosti nobili e carni allo spiedo; il rosato invece si sposa con carni rosse e bianche sia alla griglia che arrosto, a esempio pollo o coniglio, e con primi piatti con sughi saporosi. Cirò Marina borgo di mare e di vino
Corso Luigi Lilio
Cirò
Crotone
Cirò Marina, sospesa tra colline di agrumeti, vigneti e oliveti, tra la pianura dell’Alice e il mar Ionio, intorno all’VIII secolo venne scelta dai Greci in virtù dei terreni fertili, delle acque salubri e dei rigogliosi boschi, e venne ribattezzata Crimisa. Il suo destino fu affine a quello di tante altre città della costa ionica: con le guerre puniche cominciò un periodo di decadenza, ma ancora oggi il tempio di Apollo Haleo in Punta Alice, portato alla luce nel 1924 grazie agli scavi dell’archeologo Paolo Orsi, testimonia il forte influsso di matrice greca. In epoca medievale Cirò Marina subì l’onda dello scontro tra Svevi e Angioini e, avuta la meglio Carlo d’Angiò, questi concesse Cirò a Giovanni di Monfort. Con la sua morte, dopo numerose vicissitudini e altrettanti feudatari, con la fine del Feudalesimo, finalmente libera, Cirò risorse: le fortificazioni edificate nei secoli contro le invasioni turche lasciarono spazio alle residenze dei contadini e alle ville di campagna, e tanti terreni vennero bonificati.
Il vino ufficiale delle Olimpiadi
I coloni greci rimasero incantanti dalle qualità del terreno e dal clima dell'antica Crimisa, non a caso edificarono qui un tempio dedicato al dio Bacco. Al loro intervento si deve l’importazione di un pregiato vitigno ancora presente sul territorio: si tratta del gaglioppo. Col tempo, tutta la provincia di Crotone assunse un ruolo di primo piano nella coltivazione della vite, nacque l’antenato del Cirò: il Crimisa, e vennero edificati veri e propri enodotti che dalle colline circostanti raggiungevano i punti di imbarco. La sua fama lo rese addirittura il vino ufficiale delle Olimpiadi e il leggendario atleta Milone di Crotone ne era grande estimatore. Col tramonto della Magna Grecia, anche le sorti del gaglioppo attraversarono una fase di oscurità, salvo decollare nuovamente ai giorni nostri, grazie a una tenace politica di recupero.
Il Gaglioppo prospera in Calabria e a Cirò Marina grazie al terreno siccitoso e aspro ed è un vitigno a bacca rossa, molto resistente, che matura precocemente. Col Gaglioppo si producono il Cirò Rosso e il Cirò Rosato, due vini ad alta gradazione alcolica, che in passato si ritenevano essere dei veri e propri elisir di lunga vita. Il Cirò Rosso è un vino da abbinare a carni rosse, selvaggina, pollame, ma soprattutto ad arrosti nobili e carni allo spiedo; il rosato invece si sposa con carni rosse e bianche sia alla griglia che arrosto, a esempio pollo o coniglio, e con primi piatti con sughi saporosi. Cirò Marina borgo di mare e di vino
Corso Luigi Lilio
Cirò
Crotone