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Sale: come limitarne il consumo?

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Un recente studio condotto da un gruppo di scienziati americani ha lanciato l'allarme: consumiamo troppo sale, addirittura più del doppio del nostro fabbisogno giornaliero.



C’è troppo sale nei nostri piatti. A rivelarlo è uno studio condotto dall’American Heart Association che ci avvisa: ogni individuo ne consuma, mediamente, 3,4 mg ogni giorno. Una cifra molto preoccupante, dal momento che la dose quotidiana consigliata dai nutrizionisti è di 1,5 mg. I rischi maggiori di quest’abuso riguardano la salute: infarti cardiaci, ictus e aumento della pressione sanguigna sono solo alcuni degli spiacevoli effetti provocati da un eccessivo utilizzo di questo condimento.

Un’alimentazione corretta, si sa, è una delle prime strade che possiamo percorrere per scongiurare l’insorgere di alcune malattie. È alla luce di quest’antica consapevolezza che medici ed esperti di cucina, da anni, invitano a scegliere cibi che siano il più possibile naturali. Infatti, gli alimenti che utilizziamo per preparare le nostre ricette sono già ricchi di gusto. Il sale, se usato senza moderazione, può uniformarli tutti ed è un vero peccato non cogliere fino in fondo tutte le sfumature di sapore presenti in un piatto.

Non è comunque il caso di demonizzarlo, come sottolinea il dottor Rosselli - responsabile della nutrizione clinica e malattie del ricambio presso la Villa Stuart di Roma - che afferma come il cloruro di sodio non sia un nemico da sconfiggere e bandire dalla tavola e ricorda che “viceversa, si tratta di una componente essenziale per il nostro benessere, d’altra parte è chiaro che gli ipertesi devono abolire totalmente il cloruro di sodio dalla loro dieta, ma, come detto, ciò sarebbe errato per un regime alimentare non patologico”. Quindi niente panico e via libera al sale quando serve,  a patto ovviamente di usarlo in proporzioni corrette.

Come sottolinea il dottore, d’altra parte, vi sono dei casi in cui il sale è fortemente consigliato. Per esempio esso è un immancabile nella dieta degli sportivi perché aiuta a restituire all’organismo quella dose di sali minerali persa nel corso dell’attività fisica sotto forma di sudore.

Il segreto per non oltrepassare il fabbisogno giornaliero fissato dagli esperti è evitare alcuni elementi che, anche se spesso lo si ignora, contengono un elevato tasso di salinità. Oltre agli insaccati, infatti, bisognerebbe limitare anche cibi in scatola e dadi da brodo. Per scoprire la salinità di ogni prodotto alimentare è molto importante prestare sempre attenzione alle etichette poste sulla confezione e diffidare delle sostanze che contengono glutammato, una sostanza nociva e ricca di cloruro di sodio. Al contrario mangiare frutta, verdura, pesci e legumi permette di riequilibrare la situazione del nostro organismo. Anche bere fa molto bene e gli esperti consigliano di assumere almeno due litri d’acqua al giorno.

Gli amanti dell’ingrediente non disperino. In fondo, anche in questo caso, è una questione d’abitudine e basteranno pochi giorni per riabituare il palato ad apprezzare i sapori naturali e a  rendersi conto di “quanto sa di sale lo pane altrui”.
 

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