Padova e le tentazioni golose di San?Antonio
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In Italia sacro e profano non di rado tendono a mescolarsi e a Padova e ricca è la tradizione pasticceria ispirata al popolare santo. Quello che un tempo era un semplice pane offerto dai frati della Basilica a viandanti e poveri della città si è trasformato in un ventaglio di apprezzati dolci creati dai maestri pasticceri della zona
di Alessandra Cioccarelli
A Padova nella magnifica Basilica sono custodite le reliquie di Sant’Antonio e molto vivo è ancora oggi il culto in città. Sacro e profano, si sa, tendono non di rado a mescolarsi nella nostra Italia e a Padova ricca è la tradizione pasticcera ispirata al popolare santo.
Quello che un tempo era un semplice pane offerto dai frati della Basilica a viandanti e poveri della città si è trasformato in un ventaglio di apprezzati dolci creati dai maestri pasticceri della zona. Ciambelle, torte sfoglie e biscotti sono i dolci padovani in onore di Sant’Antonio.
Il DOLCE DEL SANTO
La forma ricorda quella dell’aureola posta sul capo di Sant’Antonio (secondo altri le cupole della basilica) e i formati più diffusi sono quello mignon da 70 g, quello medio da 400 gr e quello grande da 700 g. Si tratta del dolce del Santo, un dolce di pasta sfoglia che racchiude una farcitura di marmellata di albicocche, buccia d’arancio candita, pan di Spagna, marzapane di mandorle o granella di amaretti. La durata di questo dolce arriva anche fino ai tre mesi. GLI AMARETTONI DI SANT’ANTONIO
Soffici amaretti dedicati al patrono di Padova, questi biscotti presentano un impasto a base di mandorle armelline, mandorle sgusciate e tritate, zucchero, canditi di arancia e albume di uovo. Il procedimento per prepararli, essenzialmente manuale, è piuttosto laborioso: tra impasto, lievitazione e cottura sono necessari ben tre giorni di preparazione!
La ricetta di questi golosi amaretti deriva dal Dolce del Santo, di cui ricorda il gusto anche per via di mandorle e scorze d’arancia che ne impreziosiscono l’impasto. IL PAN DEL SANTO
La forma tradizionale è quella della ciambella e l’impasto è ricco e nutriente: farina di grano tenero tipo 00, uova, zucchero, mandorle, gocce di cioccolato e granella di amaretto. Questo dolce di lunga conservazione – visti gli ingredienti la durata è di circa 9-12 mesi – deriva appunto da un’antica tradizione dei frati della Basilica del Santo, che fuori dal sagrato della Basilica donavano ai poveri e viandanti il pane.
Nel corso del tempo i pasticceri della zona elaborarono la ricetta di un “pane dolce” ispirato a questa usanza.
I MERLETTI DI SANTANTONIO
Uova, farina, burro, marsala per l’impasto e mandorle affettate per la copertura. Sono gli ingredienti impiegati per preparare questi gustosi pasticcini cotti in forno e accompagnati di norma a miele, cioccolata e vino dolce.
di Alessandra Cioccarelli
A Padova nella magnifica Basilica sono custodite le reliquie di Sant’Antonio e molto vivo è ancora oggi il culto in città. Sacro e profano, si sa, tendono non di rado a mescolarsi nella nostra Italia e a Padova ricca è la tradizione pasticcera ispirata al popolare santo.
Quello che un tempo era un semplice pane offerto dai frati della Basilica a viandanti e poveri della città si è trasformato in un ventaglio di apprezzati dolci creati dai maestri pasticceri della zona. Ciambelle, torte sfoglie e biscotti sono i dolci padovani in onore di Sant’Antonio.
Il DOLCE DEL SANTO
La forma ricorda quella dell’aureola posta sul capo di Sant’Antonio (secondo altri le cupole della basilica) e i formati più diffusi sono quello mignon da 70 g, quello medio da 400 gr e quello grande da 700 g. Si tratta del dolce del Santo, un dolce di pasta sfoglia che racchiude una farcitura di marmellata di albicocche, buccia d’arancio candita, pan di Spagna, marzapane di mandorle o granella di amaretti. La durata di questo dolce arriva anche fino ai tre mesi. GLI AMARETTONI DI SANT’ANTONIO
Soffici amaretti dedicati al patrono di Padova, questi biscotti presentano un impasto a base di mandorle armelline, mandorle sgusciate e tritate, zucchero, canditi di arancia e albume di uovo. Il procedimento per prepararli, essenzialmente manuale, è piuttosto laborioso: tra impasto, lievitazione e cottura sono necessari ben tre giorni di preparazione!
La ricetta di questi golosi amaretti deriva dal Dolce del Santo, di cui ricorda il gusto anche per via di mandorle e scorze d’arancia che ne impreziosiscono l’impasto. IL PAN DEL SANTO
La forma tradizionale è quella della ciambella e l’impasto è ricco e nutriente: farina di grano tenero tipo 00, uova, zucchero, mandorle, gocce di cioccolato e granella di amaretto. Questo dolce di lunga conservazione – visti gli ingredienti la durata è di circa 9-12 mesi – deriva appunto da un’antica tradizione dei frati della Basilica del Santo, che fuori dal sagrato della Basilica donavano ai poveri e viandanti il pane.
Nel corso del tempo i pasticceri della zona elaborarono la ricetta di un “pane dolce” ispirato a questa usanza.
I MERLETTI DI SANTANTONIO
Uova, farina, burro, marsala per l’impasto e mandorle affettate per la copertura. Sono gli ingredienti impiegati per preparare questi gustosi pasticcini cotti in forno e accompagnati di norma a miele, cioccolata e vino dolce.