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Non solo espresso. Giro tra i Caffè d?Italia

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Caffè padovano, moretta fanese, bicerin, caffè alla liquirizia e... la lista potrebbe continuare a lungo! Viaggio tra le più golose bevande a base di caffè in giro per il Belpaese

L’Italia si sa è famosa in tutto il mondo per i suoi ottimi caffè e all’estero, di fronte a bevande annacquate o insapori, si rimpiange il piacere di un buon espresso. Nel Belpaese però di regione in regione, affianco al caffè tradizionale, sono tante e piuttosto golose le bevande a base di caffè. Da Padova, passando per il centro Italia per arrivare in Calabria, viaggio tra le specialità più famose…

Mai provato il caffè padovano?

Quando si parla di caffè in Italia è impossibile non menzionare lo storico caffè Pedrocchi di Padova. In questa torrefazione nata nel 1831 e diventata presto ritrovo di intellettuali, studenti e politici dell’epoca nacque, insieme ad alcuni dei moti risorgimentali, un’inedita e golosa bevanda: il caffè padovano. La ricetta si deve alla creatività di Francesco Pedrocchi e del figlio Antonio e prevede una base di espresso, a cui si aggiunge panna, latte e una spolverata di cacao. La particolarità sta nel tocco finale però, lo sciroppo di menta per rievocare i colori del Pedrocchi.

In Piemonte si ordina il bicerin

Cioccolata calda, caffè espresso e crema. Sono gli ingredienti usati a strati alterni per preparare il famoso bicerìn, la bevanda tradizionale del Piemonte, specialmente nel torinese. La bevanda viene di norma servita in un piccolo bicchiere ed è difficile da trovare al di fuori dei confini regionali.

Nelle Marche si beve la moretta fanese

Marinai e pescatori lo bevevano per scaldarsi e rinvingorsi durante il lavoro. Stiamo parlando della moretta fanese, il caffè corretto che spopola ancora oggi nei bar di Fano. Una deliziosa miscela a base di caffè, anice, rum e zucchero scaldata e aromatizzata con una scorza di limone. Servita a strati, la moretta fanese viene di solito bevuta come digestivo o corroborante pomeridiano.

A Napoli il caffè si beve con la nocciola

Pasta di nocciola e crema di caffè e…il caffè napoletano è fatto! Sono questi i soli ingredienti (anche se non mancano varianti), oltre al caffè, che caratterizzano questa deliziosa bevanda diffusasi a Napoli negli anni ’90. La liason tra caffè e nocciola è di antichissima memoria da queste parti: le prime colture di questo frutto in Campania risalgono addiritura al Medioevo e da qui si diffusero nel resto d’Italia e Europa.

Quello salentino è ghiacciato e profua di mandorla

Chi ama il caffè, anche d’estate non può farne a meno. Se siete golosi, quello alla salentina può essere però la soluzione ideale per le giornate più torride. Inventato negli anni ’50 in un piccolo bar leccese, questo caffè è infatti una bevanda fresca. Per prepararlo si unisce il ghiaccio al latte di mandorla e al caffè espresso lungo, che viene così raffreddato (senza essere annacquato) ma non perde il suo gusto intenso e deciso. Il latte di mandorla può essere ottenuto a partire dal panetto sciolto in acqua o utilizzando, come è frequente nei bar, direttamente lo sciroppo.

In Calabria non può mancare la liquirizia

Un altro grande classico del Sud Italia è il caffè calabrese. Per realizzarlo bastano essenzialmente tre ingredienti: il caffè, il brandy e, vero tocco irrinunciabile, la liquirizia. Nell’Italia meridionale la coltura della liquirizia ha antichissime origini e in particolar modo in Calabria la sua lavorazione si concentra presso quelli che viene chiamati “conci”. Ricetta semplice e gustosa, il caffè alla calabrese viene servito bollente. Per via della liquirizia non è indicato nei casi di ipertensione.

di Alessandra Cioccarelli

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