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La vigna a Machu Picchu. Sempre più in alto!

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Un vigneto di poco meno di un ettaro in Perù, accanto al sito archeologico di Machu Picchu. È la sfida che Aurelio Montes, enologo e produttore cileno, ha lanciato all’altura. Nel mondo e anche in Italia ci sono vigneti che si trovano bene ad alta quota

L’altitudine potrebbe cominciare a dare qualche problema anche all’uomo. E alla vite? Sembrerebbe di no, anche se le temperature a questa quota, potrebbe risultare un problema. L’enologo cileno Aurelio Montes ha scelto un lembo di terra poco distante dal sito Incas di Machu Picchu, in Perù, per piantare meno di un ettaro di vigna a Pinot nero, Chardonnay, Syrah, Sauvignon blanc e Merlot. Montes ha incontrato non poche difficoltà a causa dell’ostilità delle istituzioni locali la cui cultura è poco avvezza al vino e al suo consumo.

Un’idea balzana? No, dato che la tradizione vitivinicola nell’area di Cuscu risale al XV secolo quando gli spagnoli cominciarono a piantare dei vigneti anche qui. Sarà interessante vedere come queste varietà si comportano a Machu Picchu, un’area di fondamentale importanza in Sudamerica. Il vigneto di Machu Picchu potrebbe essere al primo posto tra quelli più alti del mondo con l’area vitata di Salta, nel Nord dell’Argentina, quelli in Bolivia, quelli nella Central Valley, dipartimento meridionale di Tarija al confine tra Bolivia e Argentina e nelle valli di Caracato e Sepahaqui di La Paz.

E in Europa? Possiamo citare la Svizzera con il vigneto di Visperterminen a 1.150 metri, la Valle d’Aosta in Italia, a Morgex dove si raggiunge quota 1.200 metri, Cortina, in Veneto con un vigneto in quota e la Sicilia, sull’Etna a 1.100 metri, la Grecia, nel Peloponneso con un vigneto a Sauvignon blanc e il Libano con un’area vitata a 1.400 metri.


di Elena Caccia

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