Agroalimentare. In arrivo sgravi, incentivi e l'import substitution
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Nel mondo agricolo si discute di alcune importanti novità in tema di fiscalità. Il settore è in crescita e gli ultimi dati attestano il fatturato a 250 miliardi di euro all'anno.
Stando agli ultimi dati Coldiretti, presentati a Expo in occasione della giornata dell’Agricoltura Italiana (data), il settore conferma un trend positivo: fatturato in crescita (250 miliardi di euro l'anno), ricaduta positiva sul Pil nazionale, record storico per l’esportazione (+10% con il contributo di Expo), occupazione in aumento (specialmente nel Mezzogiorno e tra i giovani under 35) nonché leadership europea per il numero di imprese biologiche e per la rete di fattorie e mercati accomunati dalla filiera corta e del km 0.
Non sono del resto di poco conto le novità più rilevanti, sintetizzate qui sotto, che potrebbero cambiare lo scenario dell’agricoltura in Italia.
- Aiuti fiscali per l’agroalimentare. Abolizione di Imu e Irap. Grazie all’eliminazione di Imu e Irap agricola, il settore agricolo nel 2016 beneficerà di un sgravo fiscale, corrispondente a ben un miliardo di tasse. Un intervento finalizzato a sostenere la crescita dell’agroalimentare, agevolare l’occupazione e incoraggiare gli investimenti.
- Credito Ue a favore di latte e carne di maiale. Sono 25 i miliardi di euro che l’Europa sembra disposta a concedere per aiutare la crisi del settore lattiero caseario e la produzione di carne di maiale. I fondi rientrano nell’ambito di un pacchetto complessivo di 420 milioni di euro stanziati sul territorio comunitario in favore della crisi dei mercati, aggravata anche dall’embargo russo.
- L’import substitution. Da Mosca la chiamata alle aziende italiane. Si intravede uno spiraglio di cooperazione tra Italia e Russia nel settore agroalimentare. Il vicepremier del Cremlino Arkadi Dvorkovich, nel corso dell’incontro Oltre Expo 2015, ha invitato le imprese del settore agroalimentare italiano a delocalizzare e investire in Russia con gli incentivi per l’import substitution. Un piano federale messo a punto per sostituire i prodotti occidentali finiti sotto l’embargo russo per un importo complessivo di 3,5 miliardi di euro. L’intervento aiuterà la ripresa dei rapporti commerciali?
di Alessandra Cioccarelli
Stando agli ultimi dati Coldiretti, presentati a Expo in occasione della giornata dell’Agricoltura Italiana (data), il settore conferma un trend positivo: fatturato in crescita (250 miliardi di euro l'anno), ricaduta positiva sul Pil nazionale, record storico per l’esportazione (+10% con il contributo di Expo), occupazione in aumento (specialmente nel Mezzogiorno e tra i giovani under 35) nonché leadership europea per il numero di imprese biologiche e per la rete di fattorie e mercati accomunati dalla filiera corta e del km 0.
Non sono del resto di poco conto le novità più rilevanti, sintetizzate qui sotto, che potrebbero cambiare lo scenario dell’agricoltura in Italia.
- Aiuti fiscali per l’agroalimentare. Abolizione di Imu e Irap. Grazie all’eliminazione di Imu e Irap agricola, il settore agricolo nel 2016 beneficerà di un sgravo fiscale, corrispondente a ben un miliardo di tasse. Un intervento finalizzato a sostenere la crescita dell’agroalimentare, agevolare l’occupazione e incoraggiare gli investimenti.
- Credito Ue a favore di latte e carne di maiale. Sono 25 i miliardi di euro che l’Europa sembra disposta a concedere per aiutare la crisi del settore lattiero caseario e la produzione di carne di maiale. I fondi rientrano nell’ambito di un pacchetto complessivo di 420 milioni di euro stanziati sul territorio comunitario in favore della crisi dei mercati, aggravata anche dall’embargo russo.
- L’import substitution. Da Mosca la chiamata alle aziende italiane. Si intravede uno spiraglio di cooperazione tra Italia e Russia nel settore agroalimentare. Il vicepremier del Cremlino Arkadi Dvorkovich, nel corso dell’incontro Oltre Expo 2015, ha invitato le imprese del settore agroalimentare italiano a delocalizzare e investire in Russia con gli incentivi per l’import substitution. Un piano federale messo a punto per sostituire i prodotti occidentali finiti sotto l’embargo russo per un importo complessivo di 3,5 miliardi di euro. L’intervento aiuterà la ripresa dei rapporti commerciali?
di Alessandra Cioccarelli