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A Expo 27 opere del Museo del vino di Torgiano

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La famiglia Lungarotti presterà a Expo 27 delle sue 3 mila opere conservate in Umbria. Attraverso sei percorsi si potrà viaggiare nel mondo del vino e dei suoi ruoli: sociale, alimentare, come medicamento e come elemento fondamentale dell’antichità

Ventisette delle tremila opere in mostra al Museo del vino di Torgiano (Perugia) di proprietà della famiglia Lungarotti, si trasferiranno a Expo, a Milano, all’interno del padiglione dedicato al vino. Tra i reperti più suggestivi ci saranno una kylix in ceramica a figure nere della fine del VI secolo a.C., un busto di Bacco di Girolamo della Robbia datato XIV secolo e la coppa “Bevi se puoi” di Flaminio Fontana, del 1575. Sono di notevole valore anche un baccanale in terracotta smaltata bianca della Fabbrica di Capodimonte e la “Bottiglia mamma”, tratta dagli schizzi di Giò Ponti e realizzati dalla Cooperativa ceramica di Imola.
 
«Non poteva mancare a Expo uno spazio dedicato alla storia del vino italiano», ha dichiarato Chiara Lungarotti. «Il patrimonio del Museo del vino, dà voce alla complessità e alla ricchezza di tecniche e tecnologie che hanno segnato la millenaria passione per il vino. Prestare i nostri pezzi più pregiati a Expo e un dovere e un onore».
 
A Expo, il percorso espositivo sarà articolato in sei filoni tematici cominciando dall’antichità greca e romana, per esplorare poi la relazione tra vino e mito, l’uso del vino come medicamento, la relazione tra amore e il nettare degli dei e il rapporto tra vino,  alimentazione e convivialità.

di Elena Caccia
 
 
 

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