Per noi italiani si sa che
un buon piatto di pasta, in questo caso di paccheri, può reggere il paragone con poche cose. Forse con una pizza calda e una birra ghiacciata. In ogni caso un primo piatto, per quanto facile e veloce, è la cosa che ci manca di più quando andiamo in vacanza all'estero. Una volta rientrati in Italia il nostro cuore è subito attratto da un piatto di pasta. Ecco perchè di ricette di piatti di pasta non ce n'è mai abbastanza. E anche se i paccheri li abbiamo cucinati in tutti i modi possibili (dai
paccheri con i tenerumi ai
paccheri con fonduta di taleggio DOP e indivia), una ricetta in più non fa mai male. Soprattutto se è un piatto semplice ma sofisticato come
i paccheri con pistacchi e nero di seppia che ci ha preparato il nostro
chef Stefano De Gregorio.
I paccheri in due salse
La cottura dei paccheri in questa ricetta è una cottura molto tradizionale: si fa sobbollire la pasta in abbondante acqua bollente salata e si scola al dente per poi terminare la cottura nella salsa. In questi paccheri però le salse sono due:
una salsa al nero di seppia e
una salsa di pistacchi. La salsa con il nero di seppia è ricavata appunto dal
nero di seppia lavorato con la colatura di alici e i semi di sesamo. Questa salsa non viene cotta ma semplicemente impiattata sul fondo del piatto prima di aggiungere la pasta.
La salsa di pistacchi viene creata frullando
i pistacchi di Bronte con del
miso bianco e poi scaldata in padella. Sarà la salsa che useremo
per la mantecatura dei nostri paccheri.
Il nero di seppia
Il nero di seppia è sempre un ingrediente un po' temuto in cucina. Si tratta di un
ingrediente molto pregiato che spesso si riserva soltanto a occasioni speciali, quelle in cui vogliamo fare colpo con una botta di colore (in questo caso di non colore) o vogliamo stupire i commensali con la tecnica. Ma
che cos'è il nero di seppia? Il nero di seppia è una specie di
inchiostro commestibile che viene dai cefalopodi, come la seppia o il polpo. Al contrario di quello che si possa pensare,
il nero di seppia non ha per nulla un sapore di pesce, ma ha un sapore molto simile all'umami che troviamo anche nel miso e nel Parmigiano Reggiano. Al posto di fare gli eroi e provare a ricavarlo con le vostre mani dalle seppie, rischiando di dover ricomprare tutti i mobili della cucina, potete comprarlo nelle confezioni già pronte anche dal pescivendolo.
Come cucinare con il nero di seppia
Scommetto che una volta che avrete assaggiato
il nero di seppia comincerete a cercare sempre nuovi modi per utilizzarlo in cucina. Ma
come si usa il nero di seppia in cucina? Oltre alla crema con il nero di seppia che vi ha insegnato a preparare oggi il nostro chef Deg, e che potete riutilizzare anche per uno spaghetto, con il nero di seppia potete ricavare anche
una polvere per condire le vostre ricette. Come si fa? È molto semplice. Basta comprare delle seppie, lavarle accuratamente staccando la sacca del nero facendo molta attenzione a non romperla. Dopodiché, prendete la sacca con il nero di seppia e mettetela delicatamente su una teglia ricoperta di carta da forno. Fatela cuocere per qualche ora in forno statico a una temperatura di circa 70/90° C. Così il nero si seccherà e non resterà che frullare per polverizzarlo. Ora che avete
la polvere di nero di seppia potete provare
gli spaghetti al nero di seppia con yuzu e bottarga. Se invece preferite il risotto, provate
il risotto di seppie alla veneziana.