Il legume antico che viene coltivato e consumato in tutta Italia, la cicerchia ha ottenuto la denominazione di prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT). Ricca di proteine e protagonista in numerose ricette di zuppe e polenta, la cicerchia è un legume tutto da scoprire e oggi impariamo la sua storia, le sue proprietà nutritive e le ricette per cucinarla.
Cicerchie, i legumi maledetti: cosa sono e come si cucinano
Un legume antico che viene coltivato e consumato in tutta Italia, la cicerchia ha ottenuto la denominazione di prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT). Ricca di proteine e protagonista in numerose ricette di zuppe e polenta, la cicerchia è un legume tutto da scoprire e oggi impariamo la sua storia, le sue proprietà nutritive e le ricette per cucinarla.
Ricette con le cicerchie:
La maledizione della cicerchia
La sua pianta è molto simile a quella dei ceci, ma la cicerchia è ancora più resistente a climi torridi e secchi e terreni inospitali. Per questo motivo e per il fatto che, a differenza degli altri legumi, non necessita di molta acqua per la cottura, la cicerchia era, insieme alle patate e alle cipolle, una delle poche cose che si trovavano facilmente da mangiare anche in tempi di carestia. Quindi, il legume è sempre stato associato a un tipo di cibo povero.
Per di più, il consumo abbondante e prolungato della cicerchia può essere pericoloso, perché la cicerchia contiene un aminoacido chiamato Odap che può risultare tossico per l'organismo (sempre sotto la condizione di un consumo quotidiano abbondante e prolungato, come, per l'appunto, si finiva per fare in tempi di carestia).
Lungo ammollo e lunga cottura
In realtà, la probabilità di rimanere intossicati dalla cicerchia è bassissima e può essere abbassata ancora di più tenendo in ammollo il legume in una ciotola con acqua e sale per almeno 24 ore. Dopo l'ammollo, le cicerchie vanno risciacquate e bollite in una pentola con acqua (nuova) senza aggiungere sale. Purtroppo, i tempi di cottura delle cicerchie sono piuttosto lunghi, più lunghi rispetto a quelli dei ceci e dei fagioli, ma possono diminuire con la pentola a pressione.
Origini e tradizioni
La cicerchia, chiamata anche pisello d'India, è un legume appartenente alla famiglia delle Fabaceae, coltivato per il consumo umano in Asia, Africa orientale e limitatamente anche in Europa e in altre zone.
Le cicerchie si conumano in Italia sin dal tempo degli Antichi Romani - i greci le chiamavano lathiros, mentre i romani cicerula - ma non è dall'Europa, né dall'Africa che provengono.
Le cicerchie, infatti, sono originarie del Medio Oriente, dove venivano usate per fare pane, puree e zuppe tradizionali. Diffuse soprattutto tra Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, le cicerchie sono entrate a far parte della cucina tradizionale del Paese e, per questo motivo, hanno ottenuto la denominazione PAT (prodotto agroalimentare tradizionale italiano). Oggi non si trovano molto facilmente, soprattutto da quando si è scoperta la presenza della neurotossina Odap al loro interno, ma sono protagoniste di alcune ricette tradizionali e si cucinano anche in India e sulle coste africane.
Le proprietà delle cicerchie
Come tutti i legumi, le cicerchie sono ricche di proteine e possono quindi essere un valido alleato in una dieta vegetariana o vegana. Inoltre, il loro alto apporto calorico le rende una ottima fonte di energie. La cicerchia è, inoltree, ricca di vitamine, sali minerali e fibre.
Come cucinare le cicerchie
Come accennato, per essere consumata, la cicerchia deve essere:
- Ammollata in una ciotola con acqua fresca e sale per 24/48 ore;
- Sciacquata sotto acqua fresca;
- Cotta in una pentola con abbondante acqua non salata per circa 2 ore
Da questo punto in poi, le cicerchie possono essere consumate o cucinate come tutti gli altri legumi, come le lenticchie di Colfiorito, perfette sia in estate che in inverno.
La zuppa umbra con le cicerchie
Ingredienti per quattro persone:
- 300 g di cicerchie
- 150 g di passata di pomodoro
- 3 spicchi di aglio (oppure uno scalogno)
- qualche fogliolina di salvia
- della mentuccia fresca
- un mazzetto di prezzemolo
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale e pepe q.b.
Procedimento per la zuppa di cicerchie:
- Dopo aver ammollato le circerchia come spiegato...
- bisogna scolarle, lavarle sotto acqua corrente e metterle in una pentolona con delle foglie di salvia e abbondante acqua
- A questo punto, si dovrà accendere il fuoco e portare a bollore
- Quando l'acqua bollirà, bisognerà abbassare la fiamma al minimo e cuocere così la zuppa per un'oretta circa
- Nel frattempo, in una casseruola, si deve scaldare un filo di olio con gli spicchi di aglio o la cipolla tagliata finemente
- Aggiungere la salsa con il sale e il pepe e lasciar cuocere per una decina di minuti a fiamma media con le erbe aromatiche desiderate
- Una volta cotte le cicerchie, le si dovrà scolare e aggiungere alla salsa aggiungendo altra acqua bollente, se necessario
- La zuppa si serve con delle fettine di pane tostato, un filo di olio a crudo e una macinata di sale e pepe e qualche fogliolina di mentuccia per decorare e profumare