La storia della piadina romagnola ha radici antichissime e il legame di questo prodotto con il territorio va oltre la semplice preparazione e il consumo: da surrogato del pane durante il secondo dopoguerra, solo negli anni Settanta la piadina romagnola viene vista come golosa alternativa
SCHEDA PRODOTTO
La piadina romagnola Igp è una tra le ricette più tipiche e famose della tradizione gastronomica romagnola, conosciuta e amata da tantissime persone tanto è vero che l’indicazione geografica protetta (Igp) mira a tutelare e valorizzare il prodotto, attraverso il disciplinare di produzione. La storia della piadina romagnola ha radici antichissime e il legame di questo prodotto con il territorio va oltre la semplice preparazione e il consumo: da surrogato del pane durante il secondo dopoguerra, solo negli anni Settanta la piadina romagnola viene vista come golosa alternativa.
La piadina romagnola Igp, come il nome stesso sottolinea, è prodotta in Emilia Romagna e il disciplinare elenca proprio tutti i comuni in cui essa è prodotta: dalla provincia di Rimini fino alla provincia di Bologna, passando per Forlì e Cesena. Il processo produttivo viene controllato in ogni sua fase in maniera scrupolosa e rigorosa attraverso l’iscrizione in appositi elenchi di produttori, trasformatore e confezionatori.
La “piada”, termine caro a Giovanni Pascoli, si presenta come prodotto di panetteria ottenuto dalla lavorazione e successiva cottura su piastre di un impasto a base di farina, grassi, sale e alcuni ingredienti opzionali, in due differenti tipologie:
- “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” le cui caratteristiche sono: macchie ambrate di cottura di piccole dimensioni sulla superficie con una distribuzione omogenea, compatta, rigida e friabile, diametro da 15 a 25 centimetri spessore da 4 a 8 millimetri.
- “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” alla Riminese le cui caratteristiche sono: vesciche di cottura di grandi dimensioni sulla superficie, con una distribuzione non omogenea, morbida e flessibile, diametro da 23 a 30 centimetri spessore fino a 3 millimetri.
Il disciplinare di produzione all’articolo 5 identifica molto precisamente non solo gli ingredienti e le dosi per ottenere il vero impasto della piadina romagnola Igp, ma anche tutto il processo produttivo: dopo aver preparato l’impasto, un passaggio fondamentale è il processo di laminazione, manuale a matterello o con laminatrici meccaniche, per ottenere la classica forma sottile della piadina. La cottura avviene a temperature che variano da 200 a 250 °C con una permanenza sulla piastra di cottura fino a 4 minuti complessivi, al termine della quale si procede al raffreddamento della piada. Ulteriori passaggi, rivolti principalmente alla distribuzione su larga scala, sono quelli del confezionamento e dell’etichettatura anch’essi normati dal disciplinare in questione.
La linea Sapori&Dintorni Conad, da sempre attenta alla tutela delle eccellenze agroalimentari italiane, annovera anche la piadina romagnola Igp nella ricca gamma dei suoi prodotti.