SCHEDA PRODOTTO
Il Nero d’Avola è un antico vitigno autoctono siciliano, che prende il nome dalla città di Avola, sulla costa jonica del golfo di Noto, in provincia di Siracusa. Il suo sinonimo è “calabrese”, ma non ha niente a che vedere con la Calabria: “cala (o calea), vuol dire uva in dialetto siculo, e sempre in vernacolo “Aula” è Avola; da qui cala aulisi, trascritto erroneamente come calavrisi o calabrese.
I Greci, arrivati in Sicilia intorno alle metà del XVIII secolo a.C., iniziarono a coltivare il Nero d’Avola con il sistema ad alberello, che produce pochissimi grappoli per ceppo a breve distanza dal suolo; questa forma tradizionale di allevamento si trova ancora in diverse zone dell’isola, e dà poca quantità, ma alta qualità. Oggi comunque prevalgono i sistemi di allevamento a spalliera, in particolare cordone speronato e guyot. In base alla natura del suolo e alle condizioni del microclima, il Nero d’Avola dà i risultati diversi nelle varie zone viticole siciliane.
È vinificato in rosso (con prolungata macerazione del mosto nelle bucce, che cedono colore, sostanze aromatiche e tannini), sia in purezza sia in matrimonio con altre varietà a frutto nero locali (Frappato) o internazionali (Merlot, Cabernet, Syrah), dando origine a vini Igt Sicilia, Doc e Docg (Cerasuolo di Vittoria).
Nel caso del Nero d’Avola Sicilia Igt, la legge prevede che il vitigno indicato in etichetta sia presente per almeno l’85%; il restante 15% non viene specificato; il produttore può comunque scegliere di utilizzare esclusivamente l’uva segnata in etichetta.
Vino consigliato:
Il Nero d’Avola Sicilia Igt Racina CONAD in purezza, ha colore rubino intenso; profumo ben pronunciato di piccoli frutti (mora di gelso) e di spezie (pepe nero); sapore secco, pieno, vigoroso, con piacevole fondo di confettura.
Abbinamenti: primi piatti saporosi, cacciagione, carni (in particolare agnello e capretto), formaggi stagionati (caciocavallo ragusano, pecorino al pepe, pecorino fiore sardo, taleggio).
Servizio: 18 °C