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Torrone, dolce della tradizione

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Il torrone è uno dei dolci più amati delle festività natalizie, apprezzato per la sua combinazione di dolcezza e croccantezza. Questo dolce tradizionale, con origini antiche e una storia affascinante, si presenta in diverse varianti, tra cui il torrone duro e il torrone morbido. Scopriamo insieme le caratteristiche, la produzione e le differenze tra queste due tipologie.

La storia del torrone

L’origine del torrone è avvolta nel mistero, ma, come spesso accade, la storia nasconde un pizzico di verità e un pizzico di leggenda. Cercando di risalire il corso della storia si arriva addirittura in Cina, territorio dal quale proviene, per antonomasia, la mandorla , uno dei suoi ingredienti principali. Anche tra gli arabi c’era la tradizione di un impasto a base di mandorle, miele e zucchero, aromatizzato con spezie particolari. Sarebbero stati poi i commercianti che ai tempi viaggiavano in queste terre a portarlo e a introdurlo nel bacino del Mediterraneo, in Spagna, in Sicilia e a Cremona, all’epoca strategico porto fluviale sul Po.

Cremona in quel tempo, era un gran crocevia di traffici commerciali e mercantili provenienti dall’Oriente e dal bacino del Mediterraneo, un vero porto di mare, dove approdavano ogni giorno decine di navi cariche di broccati, tappeti, sale, spezie, raffinati prodotti, mandorle, miele , pistacchi, fichi secchi e molte altre merci pregiate destinate ai grandi nobili del tempo. Era il periodo della dominazione spagnola e la ricchissima Cremona, tra i mille tributi dovuti alla corona di Spagna, pagava anche un contributo in torrone, che nei secoli successivi prese sempre più piede e fu introdotto d’ufficio nelle mense dei nobili. Cominciarono a sorgere pertanto diversi produttori locali, a livello quasi industriale. Prima si fecero strada i farmacisti, che avevano abbondanza di spezie e attrezzature idonee per la produzione, come pentoloni, mestoli, ciotole, poi i droghieri e infine i pasticceri.

Il torrone nel mito

La leggenda vuole, invece, che il torrone nasca da uno dei “sì” più famosi della storia lombarda. Era il 1430 e si narra che Bianca Maria Visconti avesse solo cinque anni quando divenne ufficialmente la fidanzata del ventinovenne comandante Francesco Sforza di Milano. Fu in questa occasione che Filippo Maria Visconti, padre di Maria offrì allo Sforza, la sua città, Cremona e le altre terre come anticipo sulla dote di nozze e in cambio dei suo servigi. Il 25 ottobre 1441 Visconti concluse le trattative per le nozze della figlia con Francesco Sforza e nel giorno prefissato la sedicenne Bianca giunse nel cuore di Cremona per celebrare lo sposalizio, vestita di rosso, il colore zodiacale dell’ariete, cavalcando un cavallo bianco con la gualdrappa d’oro. Per celebrare l’evento venne preparato un dolce goloso a base di mandorle, miele, albume, a cui diedero la forma del mitico Torrazzo, uno dei simboli principali della città, considerato il campanile più alto d’Italia e una delle torri campanarie in materiale laterizio più alte del mondo, secondo solo al campanile della cattedrale di Laudshut in Baviera.

Tipi di torrone: differenze tra torrone croccante e morbido

In commercio, esistono di moltissimi tipi di torrone a seconda dell’area geografica in cui vengono prodotti. Le variazioni possono riguardare essenzialmente gli ingredienti o la consistenza.

Il torrone classico è croccante, ma esiste anche la forma morbida, ottenuta cuocendo meno l'impasto oppure aggiungendo ingredienti grassi come il cioccolato. Ci sono poi diverse varianti passando dalla semplice aggiunta della frutta secca, quale nocciole, pistacchi, pinoli, all'aggiunta di componenti diversi come la frutta candita. Alcuni produttori riescono a realizzare un impasto usando solamente il miele, che conferisce al torrone quel suo gusto molto particolare. Il torrone sardo è famoso proprio per il caratteristico aroma legato al miele di cardo o di corbezzolo, particolarmente delicati e intensamente profumati.

La principale differenza tra torrone duro e morbido risiede nei tempi e nelle modalità di cottura. Il torrone duro viene cotto più a lungo e raggiunge temperature più alte, solidificando la massa zuccherina e conferendo al dolce una consistenza croccante. Il torrone morbido, invece, viene cotto per un periodo più breve e a temperature più basse, risultando così più malleabile e meno resistente alla masticazione.

Il torrone duro

Il torrone duro è una delle varianti più tradizionali e apprezzate. La sua consistenza croccante deriva da una cottura prolungata degli ingredienti, che include miele, zucchero, albumi d'uovo e una selezione di frutta secca, come mandorle, nocciole o pistacchi. Questo tipo di torrone è caratterizzato da una consistenza compatta e croccante, spesso rivestita con una sottile ostia per facilitarne il consumo senza attaccarsi alle mani.

Il torrone duro può essere aromatizzato con agrumi, vaniglia o spezie per esaltarne il gusto. Alcune varianti includono cioccolato o un rivestimento di cacao per una combinazione di sapori ancora più ricca.

Il torrone morbido

Il torrone morbido, come suggerisce il nome, ha una consistenza più soffice e facilmente masticabile. Questo è ottenuto grazie a una cottura più breve e all'aggiunta di sciroppo di glucosio o di altri ingredienti che ne rendono la struttura più elastica. Anche in questo caso, gli ingredienti base sono miele, zucchero, albumi e frutta secca, ma la tecnica di preparazione varia per ottenere la morbidezza desiderata.

Il torrone morbido è disponibile in molte versioni, spesso arricchite con canditi, cioccolato o frutta essiccata. Questa tipologia è perfetta per chi preferisce un dolce che si scioglie in bocca e non richiede uno sforzo nella masticazione.

Un dolce della tradizione di Natale

Oggi ormai il torrone è diventato un dolce classico delle nostre tavole e caratteristico in particolare del periodo di Natale. Nella sua veste classica è composto da un impasto di miele, zucchero e albumi d'uovo montati, cotto lentamente e addizionato con mandorle tostate.

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